Racconti
EDITI NELL'AMBITO DI ANTOLOGIE LETTERARIE:
- "Un viaggio romagnolo" - 2013 -
- "Il legame" - 2014 -
- "Angelina" - 2015 - (Primo classificato Premio Letterario Arnaldo Giovannetti)
- "Una giornata particolare" - 2016 -
- "Una cena indimenticabile" - 2017 - (Secondo classificato Premio Letterario Arnaldo Giovannetti)
- "Questioni di buon senso" - 2018 - (Terzo classificato Premio Letterario Arnaldo Giovannetti)
- "Orchidee" - 2019 - (Menzione d'Onore Concorso Letterario Nazionale "Memorial Miriam Sermoneta" )
- "La casa delle colonne" -2019 -
- "Isole di fiume" - 2021 (Primo classificato Premio Letterario Arnaldo Giovannetti)
- "Frammenti di Luce" -2023 - (Finalista Premio SLAncio)
INEDITI:
- "Scarpette"
- "Le luci di Natale"
- "Il volo"
- "La gallina ladra"
- Il cuore nel cassetto
- "Il fantasma sbagliato"
- "In periculo surgo"
- e tanti altri ancora...

Le luci di Natale
Tic: verde, giallo, buio.
Tac: verde, blu, rosso, buio.
Tic: giallo-blu-rosso-verde-verde, buio.
Tac: buio.
Un antico profumo d'ambra si spande dai rami sintetici del mio grande albero innalzato su un treppiede di plastica bianca. Alla base scatole rivestite di bella carta rossa e oro. Provengono da una fabbrica del Polo Nord dove gli gnomi incartano i doni per i bambini, rendendo vera la magia. Tra i rametti a pettine, rivestiti di aghi lucidi, mistero e felicità. In quella silenziosa macchia si posano alcune farfalle di delicato tulle rosa.
"E se io fossi piccola piccola vorrei abitare nella casina col tetto rosso! Quella che penzola dal filo annodato al ramo centrale. Attraverso la finestrina laminata potrei ammirare i paffuti funghetti dai punti bianchi mentre s'illuminano ora si, ora no, all'intermittenza delle lucine colorate."
Quando si accendono quelle gialle, le ombre sembrano più grandi e l'abete non sembra più verde scuro ma di un colore bruno indefinito. Ritornerà della sua tinta però, al turno delle lampadine verdi. Allora le fronde parranno rivestite di morbido muschio e rievocheranno malinconiche memorie. In quel bosco ombroso, carico di attesa, come sarebbe bello incontrare il vecchio barbuto vestito di rosso metallico con la gerla lucente come quella appesa che gira, gira, e gira ancora su se stessa se inavvertitamente la sfiori.
"Ciao Babbo Natale. Posso venire nel tuo mondo fatato?"
"Entra pure bambina!"
Invece una frasca puntuta, a protezione del silvestre segreto, mi respinge indietro severa:
"Qui non si passa!" e, tornando al suo posto, lascia scattare una pallina bluastra, ricamata di stelle, che s'infrange per terra, Nella crepa si rivela la sua anima lucente e gentile: tra le piccole mani una buccia di luna, caduta dal nero liquido del cielo, adesso rimasto ancor più scuro.
Ma allora dobbiamo accendere il lampioncino appeso più in alto! Eccolo lì, con la fiammella disegnata su tutti i lati. E cosa ci fa uno stivale tra la pigna e il pupazzo di zucchero? Deve averlo smarrito uno di quegli elfi nascosti nelle fiabe, oppure è caduto dalla slitta di vetro. Sarà meglio appoggiarlo al tronco, vicino alla lucina rossa, così che si possa vedere bene: probabilmente, nottetempo, qualcuno tornerà a prenderselo.
Tic! Improvvisamente lo scenario da verde diventa blu, di brividi e di paura, avvelenando tutto intorno: bacche, ghiande e decorazioni di cioccolata. Avere visto la neve sui rami? Ecco il perché di questo freddo. Il lungo profilo del puntale, come una guglia gotica, proietta la sua ombra austera sulle pareti del salotto: guai a chi scherza con gli incantesimi! Anche le frange di soffice pelliccia sembrano ghiacciate dai fiocchi di neve e forse la campanellina argentata non suonerà più. Sento la paura avvolgermi ma, mentre sto per fuggire, dalla ribaltina della libreria, giunge il bagliore chiaro della fiaccola di un ciabattino intento a lavorare sul suo banchetto. Come i pastori, è venuto per adorare Gesù Bambino che, dalla sacra capanna, sorride tenero al mondo e anche a me, riscaldandomi il cuore.
Finalmente ogni cosa ritorna normale.
"Vittoria, vieni a mangiare? C'è la zuppa di ceci!" mi chiama la mamma dalla cucina.
Che bellezza: domani è di nuovo Natale.
Tac.